Dall’Adriatico al Tirreno con un Coast to Coast. Un entusiasmante viaggio lungo la Linea Gustav in E-Bike
L’Abruzzo del cicloturismo è in grande fermento e lo si capisce dalla rapidità con cui si stanno sviluppando percorsi e piste ciclabili un po’ in tutta la regione. La più conosciuta è la Ciclovia della Costa dei Trabocchi alla quale è stata agganciata la Rete ciclabile dei Trabocchi e in seguito la Rete della Provincia di Chieti che da sole offrono oltre 600 chilometri di percorsi.
In via di completamento invece è la Linea Gustav, che attualmente si sviluppa nella Provincia di Chieti partendo dalla Costa dei Trabocchi, ma che presto unirà l’Adriatico al Tirreno con un Coast to Coast di grande valore storico e paesaggistico.
Abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima questo percorso ciclabile in compagnia di alcuni colleghi durante un press-tour organizzato dal Gal Costa dei Trabocchi ed il Gal Majella Verde.
Un percorso cicloturistico tecnicamente adatto a tutti, ma con tratti dove è richiesto un minimo di confidenza con la pratica dell’off-road e la capacità di gestire brevissime, ma importanti pendenze, caratteristiche di un territorio che passa dal livello del mare ad elevate altitudini in pochi chilometri. Ciò nonostante sono riusciti a selezionare strade scorrevoli, paesaggisticamente valide, a bassa densità di traffico veicolare e soprattutto ricche di testimonianze che rievocano le tristi vicende della seconda guerra mondiale.
Linea Gustav in E-Bike, seguendo la storia e i suoi drammi
La Linea Gustav è stata la fascia di territorio in cui i Hitler decise di opporre la massima resistenza all’avanzata degli alleati sfruttando la parte d’Italia più stretta e montuosa accalcandovi un’enorme quantità di soldati ed armi.
Qui si combatterono durissime battaglie ed oltre alle ingenti perdite di combattenti, enormi furono le sofferenze patite dalle popolazioni civili vittime di violenze e strette tra due fuochi che rasero al suolo intere comunità.
Questo percorso, infatti parte e ritorna sulla Via Verde della Costa dei trabocchi in prossimità di 2 cimiteri monumentali di guerra, il primo ad Ortona dopo meno di 1 chilometro (cimitero Canadese) ed il secondo poco prima di ritornare sulla costa a Torino di Sangro (cimitero Inglese). Il territorio però non ci mostra le piaghe di tale sofferenza bensì una capacità di rinascita dove la protagonista è la natura rigogliosa e ben gestita da persone che l’hanno saputa tutelare e sfruttare al meglio producendo vini ed olii di elevatissima qualità conosciuti in tutto il mondo.
Il percorso della Linea Gustav in E-Bike
In tutto sono 207 chilometri con dislivello totale di 3.240 metri e massima altezza di 1.200 metri che noi consigliamo di dividere in 3 o 4 tappe oppure dividere la traccia in 2 anelli da percorrere magari in 2 week-end, ma se non si è ben allenati, la E-Bike è d’obbligo in entrambi i casi.
Partiamo dall’importante porto di Ortona da dove inizia la Via Verde che percorriamo per un paio di chilometri, giusto il necessario per preparare le gambe ad uno sforzo breve, ma intenso che servirà per affrontare 1 chilometro di sterrato, per metà pianeggiante e per metà in forte pendenza, che costeggia la foce del torrente Moro.
Dopo lo strappetto iniziale, si prosegue per 8 chilometri su tranquilla strada asfaltata fino a Villa Caldari, da dove inizia la carrareccia che ci riporterà nella valle del Moro attraversando anche un breve tratto in discesa tecnica e ripida che i meno esperti possono percorrere a piedi.
In off road fino a Poggiofiorito
Da qui inizia la bella e lunga sterrata su crinale, quasi tutta in salita che ci accompagna fino al Comune di Poggiofiorito, attraversando vigneti interminabili e con una visuale molto ampia su tutta la valle. Ancora un po’ di salita, ma stavolta su asfalto, ci conduce ad Arielli (siamo al chilometro 20) e dopo altri 4 chilometri prendiamo una deviazione che ci fa attraversare il Parco Territoriale Attrezzato dell’Annunziata, quasi interamente in off-road facile ed immerso nella natura costituita da aree coltivate che si alternano a boschetti rinfrescanti, fino ad arrivare in prossimità del Comune di Orsogna dove si riprende l’asfalto che ci porta fino al chilometro 36 dove abbandoneremo provvisoriamente la traccia della Linea Gustav per andare a visitare il Comune di Guardiagrele, testimone di un passato ricco e fiorente dove abbiamo pranzato gustando un piatto tipico abruzzese (le Pallote Cace e ove) ed il famosissimo dolce locale “Le Sise delle Monache”.
Di nuovo sui pedali
Ritornati sulla traccia, si prende la lunga discesa asfaltata che in 15 chilometri scende fino a Selva Piana.
Da Qui, fino a Pizzoferrato sono ben 42 chilometri di salita a pendenza variabile intervallata da una sola discesa di 6 chilometri e qualche breve quanto rara pianura che ci fanno passare dai 148 ai 1.200 metri sul livello del mare.
La salita però è ricca di occasioni per soste più o meno lunghe in quanto si attraversano i bellissimi borghi di Casoli, Gessopalena, Torricella Peligna e Fallascoso, dove sono presenti in vario modo testimonianze della Grande Guerra e dediche agli eroi della Brigata Majella che si sono distinti su tutto il territorio nazionale dando prova di grande coraggio e patriottismo. In prossimità di Montenerodomo, anch’esso raso al suolo dai bombardamenti, consigliamo la visita guidata agli scavi archeologici e museo di Juvanum che ci ha fatto tornare indietro nel tempo fino all’epoca delle guerre tra i Sanniti ed i Romani. Da qui iniziano gli unici 6 chilometri di discesa che ci portano all’inizio dell’ascesa di 10 chilometri a Pizzoferrato su strada ben asfaltata ed un traffico quasi inesistente che ci ha permesso una full-immersion nella natura.
Arrivati in paese non potete perdere la vista a 360° che si gode dalla sommità dello sperone roccioso che sovrasta il centro storico e che è raggiungibile anche in bici (sono 300 metri con una pendenza per scalatori del Giro d’Italia).
25 Km di discesa
Ovviamente dopo la salita c’è la discesa…e che discesa…25 chilometri ininterrotti che in un lampo ci portano prima ai 580 metri s.l.m. di Quadri (con la bella cascata del Parello e gli scavi archeologici di Trebula) e poi ai 270 metri s.l.m. di Villa Santa Maria, patria dei cuochi e sede di un famoso Istituto Alberghiero.
Un saliscendi di 25 chilometri con alcuni tratti di carrareccia ci fa attraversare il borgo di Pietraferrazzana (vi consigliamo di salire a piedi sulla roccia col belvedere sul lago di Bomba) ed il paese di Bomba per poi arrivare in prossimità del’Oasi Naturale di Serranella.
Da qui con salita a tratti impegnativa si arriva a Castel Frentano e a seguire a Lanciano che merita una visita guidata del centro storico e delle chiese del Miracolo Eucaristico. Si riscende sulla Val di Sangro che attraversiamo su facili carrarecce e prima di intercettare la Via Verde della Costa dei Trabocchi, passiamo per la Riserva Naturale Lecceta di Torino di Sangro all’interno della quale c’è il Cimitero Monumentale Inglese dove sono sepolte oltre 3.000 spoglie di ragazzi che hanno donato la loro vita in cambio della nostra libertà e la visita a questo luogo è a dir poco commovente. La traccia si conclude con gli ultimi 20 chilometri interamente sulla pianeggiante Via Verde che con il suo profumo di mare ci riporta ad un presente di pace e serenità che dopo questo tour apprezziamo ancor di più.
Linea Gustav in E-Bike, la proposta di viaggio
È un percorso che può essere anche vissuto in maniera sportiva grazie alla varietà di fondo e alle pendenze, ma come precedentemente detto, consigliamo un’andatura cicloturistica e di dividere il percorso in 4 tappe per poter meglio godere dei paesaggi e dei luoghi attraversati.
Partendo in mattinata da Ortona, potreste fermarvi, per una pausa pranzo veloce ad Arielli presso il 4 Volte Caffe’ che oltre ad essere un fornito Bar, prepara ottimi spuntini. Da qui, proponiamo una leggera deviazione dal percorso (circa 10 chilometri tra andata e ritorno) per visitare il borgo di Guardiagrele dove non potete evitare di assaggiare il dolce tipico Le Sise Delle Monache. Tornati sul percorso si scende fino alla Valle del fiume Aventino in località Pian delle Vigne dove si può cenare e pernottare presso l’agriturismo Travaglini, lasciandosi alle spalle i primi 50 chilometri dell’intera traccia.
Il secondo giorno prevede una percorrenza di soli 27 chilometri, ma quasi esclusivamente in salita e con la possibilità di fare soste lunghe per visitare i paesi di Casoli (Castello Ducale), Gessopalena (Borgo Medioevale) e Torricella Peligna (Obelisco) per poi arrivare nel pomeriggio a Juvanum (scavi archeologici) e Fallascoso (eremo di San Rinaldo) dove abbiamo pernottato presso l’agriturismo bike friendly, Persichitti.
La terza tappa è la più lunga (70 chilometri), ma prevalentemente in discesa che ci porta inizialmente in salita fino a Pizzoferrato e poi tutta in discesa per pranzare a Villa Santa Maria (siamo al chilometro 120) e pernottare a Selva di Altino dove c’è ampia possibilità di scelta anche per la cena.
Gli ultimi 50 chilometri ci porteranno a visitare Lanciano e dopo 6 chilometri di discesa a pranzare all’agriturismo Lu Carre e poi rientrare nel pomeriggio percorrendo gli ultimi 15 chilometro sulla Via Verde.
Per il noleggio di E-Bike ci si può avvalere di Bikexplora a Vasto.
testo e foto Andrea D’Addario