Un anello con partenza ed arrivo a Mattinata, passando dalla Foresta Umbra e Monte Sant’Angelo. Per scoprire il Gargano in E-bike
Prendi una giornata di autunno soleggiata, metti la magia del Gargano e il misticismo della Foresta Umbra, aggiungi due bici gravel (e-bike e tradizionale) e non manca più niente per vivere un’esperienza unica che solo il pedalare dolce può regalare. Eccoci dunque a scoprire il Gargano in E-bike!
Così partiamo presto dal mare di Mattinata, a sud del Gargano, immersi nell’uliveto che si estende fittissimo su tutta la piana. Iniziamo a salire verso nord lungo la strada garganica; alle nostre spalle, alto sul suo promontorio, vediamo Monte Sant’Angelo che raggiungeremo al finale di questo anello.
La salita è dolce e regolare (pendenze fisse al 4 %), lo sguardo si perde verso il mare e il paesaggio pian piano si trasforma: i verdi ulivi che dalla piana si inerpicano sulla falesia lasciano il posto a fitti lecci che colorano il nostro percorso di sfumature giallo e arancio che solo l’autunno sa regalare. Le foglie si distendono lungo l’asfalto piacevolmente nuovo e a questo piacere si aggiunge il lusso dell’assenza di traffico automobilistico.
La Foresta Umbra
Dopo circa 22 chilometri lasciamo la strada asfaltata ed entriamo in Foresta. Dopo una breve pausa riprendiamo a pedalare tra sentieri più o meno battuti e immersi tra querce secolari e un’atmosfera mistica. Allunghiamo un po’, distratti da un sentiero sconnesso in discesa usciamo “fuori rotta”. Che poi perdersi, si sa, ha sempre il suo fascino.
Torniamo indietro spingendo le bici a mano per qualche centinaio di metri. Oltre una staccionata riprendiamo il sentiero. Abbiamo trascorso già una decina di chilometri nel cuore della foresta, ne faremo altri nove prima di trovarci davanti uno spettacolo di luce e colori: il Laghetto d’umbra, un bacino artificiale (ma all’apparenza naturale) circondato da faggi altissimi e aceri imponenti. D’obbligo una pausa anche solo per contemplarne la bellezza.
Poco meno di un paio di chilometri e torniamo su strada asfaltata, seppur sempre immersi nella foresta, è la strada provinciale del Mandrione che subito si riallaccia alla SP144. Dopo qualche chilometro la foresta si apre, lasciando spazio a radure per il pascolo della mucca podolica del Gargano, dal cui latte nasce un caciocavallo Dop.
Saliamo a 820 slm
Continuiamo nel paesaggio campestre della radura lungo la provinciale 144 e iniziamo la salita di 6 chilometri, con pendenze massime del 7 %, che ci porterà a Monte Sant’Angelo. Con i suoi 820 metri di altitudine è il Comune più alto della Puglia e meta obbligata per il turismo religioso. È ora di pranzo, i punti di ristoro non mancano e noi non ci facciamo scappare l’occasione di una bella orecchietta alle cime di rapa e un caciocavallo alla piastra.
Ritornare a pedale a stomaco pieno e palato soddisfatto è facile, da Monte Sant’Angelo a Mattinata ci attende una lunga e piacevole discesa che si apre al mare. Una piccola deviazione di circa un chilometro sul Monte Saraceno ci porta su una terrazza sul mare mozzafiato: questa è una tappa obbligata. Chiudiamo l’anello con 92 km sulle gambe e tanta bellezza impressa nell’animo.
testo e foto Marco Marra